Il lume a petrolio comparve per la prima volta all'esposizione di
Parigi del 1867. Non più olio o trementina per alimentare i lumi, ma
petrolio "americano", così chiamato perchè proveniva dagli USA dove nel
1859 era entrato in funzione il primo pozzo petrolifero. Il lume
transitava da una stanza all'altra a seconda delle esigenze della famiglia
e quando lo si spostava bisognava stare attenti a non fare spegnere la
fiammella che veniva regolata con lo stoppino nè troppo alto, né basso,
per evitare fumo e cattivo odore. Nel momento in cui non c'era bisogno di
molta luce si abbassava lo stoppino per risparmiare petrolio.
Durante la seconda guerra mondiale il lume ritornò ad essere protagonista
a causa dell'oscuramento stabilito dalle autorità belliche. L'interruzione
dell'energia elettrica veniva effettuata per non essere facili bersagli di
eventuali attacchi aerei. Con l'arrivo della corrente elettrica non tutti
i cittadini furono subito propensi a cambiare stile di vita (non cambiò
solo lo stile, ma il modo di vivere e di lavorare nel suo complesso). I
motivi erano diversi: il costo per l'allaccio alla rete, il costo
dell'energia, ma anche gli inevitabili ritardi per l'elettrificazione
delle zone periferiche e delle campagne. Forti di tutte queste variabili,
non pochi cittadini delle classi meno abbienti, ritardavano di molto a
diventare utenti protraendo l'uso del lume a petrolio fino agli anni
'50 inoltrati. |